mercoledì 16 marzo 2016

Come offendere in stile Austen

In questi tempi di totale ineleganza e aggressivita` al volante, ho sempre desiderato poter insultare qualcuno come se mi trovassi in un salotto Regency.
Qualcosa tipo "mio dio mia cara, se non vi conoscessi bene direi che la vostra abbronzatura l`avete presa lavorando nei campi". Oppure alzarmi e fare un giro per la stanza per superare la mia stizza. Ecco. Una cosa cosi`. Un insulto che non sembra un insulto, un insulto elegante e di classe.
Forse.
Negli anni mi sono appuntata mille e piu` modi per insultare qualcuno paragonandoli ai libri della Austen.
Ed ecco quindi cosa la mia mente malata e` riuscita a partorire in questi anni. Ovviamente dividero` gli insulti per lei e per lui.

Per le donne:
Sei cosi` irritabile che a confronto Mrs. Bennet e` una pacata, dolce e matura signora
Oppure
Mrs. Bennet ha trovato la degna persona in cui reincarnarsi

Mi sei simpatica quanto i convenevoli di Sir Lucas
Ergo ti ascolterei con lo stesso interesse con cui ascolterei il rumore di una sega elettrica
Ergo taci
Non vedo l`ora di definirti una Charlotte Lucas.
E` inutile che cerchi di darti delle arie. Anche Miss Bingley lo faceva. 
E Mrs. Hurst. Ricordi chi ha sposato, vero?

A confronto con te Elizabeth Elliot e` una persona comprensiva e affettuosa. O forse dovrei dire Mary Musgrove. Mi rendi la vita difficile.
Ma la smetti di agire come una Lydia qualsiasi? Mostra un po` di amor proprio
La tua gioia di vivere e` pari a quella di Fanny Price

Sei una Isabella Thorpe. Ho detto tutto. 



Per gli uomini:
Sono cosi` felice di vederti che riesco a malapena a contenere la mia felicita`.. quasi pari nell`immaginare la mia vita con Mr. Collins
Mio caro, non puoi nemmeno deludermi. Willoughby ha fatto peggio. Molto peggio.
Mr. Thorp a confronto era un gentiluomo dotato di fascino ed eleganza
Hai lo stesso coraggio di Edward Ferrars
La tua capacita` di espressione e` pari a quella di Collins mentre parla di lady Catherine. Seriously I can`t.

Riesci a farmi stare simpatico persino Mr. Hurst, che a malapena parla nei libri
E per concludere, risulti fastidioso quanto Mary Musgrove. In particolare la sua risata nella versione del 2007. Se potessi smettere di parlare, te ne sarei grata.

domenica 6 marzo 2016

Vi racconto di un amore

Lei, appena diplomata. Genitori divorziati e una madre depressa, che passa le giornate a letto a piangere.
Lui, il suo vicino. Madre gay, sposata. L`amante del padre della sua migliore amica dai tempi delle elementari, la vicina di casa.
Sono sempre stati loro due e nessun`altro. Crescendo, lui le dice di essere gay. Ma lei, sotto sotto, spera non sia cosi`. Tuttavia arrivati all`universita` le cose cambiano. Cambiano i bisogni, cambiano le persone. Lei si sente tradita da lui, che passa sempre piu` tempo con i ragazzi mettendola da parte.
Lei tenta allora di uscire con un ragazzo, che nasconde pero` la sua omosessualita`. E la rivela baciando proprio lui, il suo migliore amico. I due tengono la cosa nascosta, per quanto possibile, ma quando lei lo scopre, si sente nuovamente tradita, come se adesso fosse lei nel ruolo della madre. I due litigano, furiosamente. Lui l`accusa di non aver veramente capito che tra loro non potra` mai esserci niente. Lei lo accusa di non averle piu` voluto veramente bene.
La cosa sembra essere finita li`. I due tentano di andare avanti con la loro vita, in particolare lei cerca di superare questo tradimento.
C`e` un ragazzo, un ragazzo tranquillo e quieto, che pero` la corteggia silenziosamente. E` il giovane portiere del loro piccolo, intimo stabile, con il quale ci sono state solo cenni di educati saluti e dei sorrisi. Diciamo che era visibile solo attraverso un velo.
Le prepara una cassetta con della musica, il tutto per vederla sorridere di nuovo.
La porta a fare picnic, facendole superare quella barriera fisica e psicologica che si era imposta quando usciva con lui, il suo amico, ma anche il suo centro del mondo.
E le dice una frase, una semplice frase.
"Quando vi vedevo seduti sul divano {dell`androne} morivo dentro quando gli sorridevi. Ma ho capito che per vivere di nuovo dovevo vedere quel sorriso rivolto a me".
La mia reazione a questa affermazione:
Il nostro giovine riesce quindi a fare breccia nel cuore di lei. Lei sembra vedere una luce in fondo a questo tunnel, cercando di risvegliare la madre dal torpore e trovando lavoro in una bakery come apprendista.
Lui pero`, realizza che non ha realmente capito il dolore che portava lei dentro. Insieme al suo ragazzo (cioe` l`ex di lei) guardando un video di un documentario girato proprio da lui, dove lei e` intervistata. Parla della sua famiglia, di lui, di cosa significa dover cercare ordine nella propria vita. Lei e lui capiscono che non possono stare lontani, e che dopo due settimane del non parlarsi e non vedersi, e` fin troppo.
Alla fine, decidono di rivedersi, parlarsi ed essere presenti nelle loro rispettive vite.

Il titolo, che mi aveva tratta in inganno, e` "va a finire che ti amo". La protagonista, effettivamente, fa capire a tutti, inclusi noi, che il suo vero amore e` proprio il suo amico, che per quanto le voglia bene, e ricambia in un certo senso questo amore, non ha confuso questa misteriosa linea che esiste fra loro, fatto di abbracci, baci, una vita quasi in simbiosi.
Cio` che mi ha sconvolto dentro, e` che anche se la protagonista e` leggermente fuori dalle righe (nel senso che comunque, fa molte cose che personalmente mi avevano fatto desiderare di prenderla a testate a lungo) riesce a catturare l`attenzione di un ragazzo che crede nel codice del gentiluomo.
Cito testualmente le sue parole.
G E N T I L U O M O.
Non aiuta poi affatto che il gentiluomo abbia questo muso
E posso effettivamente capire la confusione della protagonista con il suo amico, lui
Alla fine di questo film c`e` stato una sorta di rivelazione per me. Penso che questo film (che poi non ho capito se e` preso da un libro) sia una sorta di memo, come se volesse ricordarci che non esiste un solo tipo di amore, ma che alle volte altri tipi di amore possono essere piu` importanti o comunque altrettanto importanti.


Che alle volte amare a senso unico puo` essere deleterio non solo per te, ma per chi ti sta intorno, specie chi ti vuole bene.

Che quando una persona e` andata via, probabilmente non tornera`. Anzi, quasi certamente non tornera`. E che aspettarlo, facendosi del male, non lo portera` da te... anche perche` quasi certamente lui non sapra` mai che lo stai ancora aspettando.