domenica 6 marzo 2016

Vi racconto di un amore

Lei, appena diplomata. Genitori divorziati e una madre depressa, che passa le giornate a letto a piangere.
Lui, il suo vicino. Madre gay, sposata. L`amante del padre della sua migliore amica dai tempi delle elementari, la vicina di casa.
Sono sempre stati loro due e nessun`altro. Crescendo, lui le dice di essere gay. Ma lei, sotto sotto, spera non sia cosi`. Tuttavia arrivati all`universita` le cose cambiano. Cambiano i bisogni, cambiano le persone. Lei si sente tradita da lui, che passa sempre piu` tempo con i ragazzi mettendola da parte.
Lei tenta allora di uscire con un ragazzo, che nasconde pero` la sua omosessualita`. E la rivela baciando proprio lui, il suo migliore amico. I due tengono la cosa nascosta, per quanto possibile, ma quando lei lo scopre, si sente nuovamente tradita, come se adesso fosse lei nel ruolo della madre. I due litigano, furiosamente. Lui l`accusa di non aver veramente capito che tra loro non potra` mai esserci niente. Lei lo accusa di non averle piu` voluto veramente bene.
La cosa sembra essere finita li`. I due tentano di andare avanti con la loro vita, in particolare lei cerca di superare questo tradimento.
C`e` un ragazzo, un ragazzo tranquillo e quieto, che pero` la corteggia silenziosamente. E` il giovane portiere del loro piccolo, intimo stabile, con il quale ci sono state solo cenni di educati saluti e dei sorrisi. Diciamo che era visibile solo attraverso un velo.
Le prepara una cassetta con della musica, il tutto per vederla sorridere di nuovo.
La porta a fare picnic, facendole superare quella barriera fisica e psicologica che si era imposta quando usciva con lui, il suo amico, ma anche il suo centro del mondo.
E le dice una frase, una semplice frase.
"Quando vi vedevo seduti sul divano {dell`androne} morivo dentro quando gli sorridevi. Ma ho capito che per vivere di nuovo dovevo vedere quel sorriso rivolto a me".
La mia reazione a questa affermazione:
Il nostro giovine riesce quindi a fare breccia nel cuore di lei. Lei sembra vedere una luce in fondo a questo tunnel, cercando di risvegliare la madre dal torpore e trovando lavoro in una bakery come apprendista.
Lui pero`, realizza che non ha realmente capito il dolore che portava lei dentro. Insieme al suo ragazzo (cioe` l`ex di lei) guardando un video di un documentario girato proprio da lui, dove lei e` intervistata. Parla della sua famiglia, di lui, di cosa significa dover cercare ordine nella propria vita. Lei e lui capiscono che non possono stare lontani, e che dopo due settimane del non parlarsi e non vedersi, e` fin troppo.
Alla fine, decidono di rivedersi, parlarsi ed essere presenti nelle loro rispettive vite.

Il titolo, che mi aveva tratta in inganno, e` "va a finire che ti amo". La protagonista, effettivamente, fa capire a tutti, inclusi noi, che il suo vero amore e` proprio il suo amico, che per quanto le voglia bene, e ricambia in un certo senso questo amore, non ha confuso questa misteriosa linea che esiste fra loro, fatto di abbracci, baci, una vita quasi in simbiosi.
Cio` che mi ha sconvolto dentro, e` che anche se la protagonista e` leggermente fuori dalle righe (nel senso che comunque, fa molte cose che personalmente mi avevano fatto desiderare di prenderla a testate a lungo) riesce a catturare l`attenzione di un ragazzo che crede nel codice del gentiluomo.
Cito testualmente le sue parole.
G E N T I L U O M O.
Non aiuta poi affatto che il gentiluomo abbia questo muso
E posso effettivamente capire la confusione della protagonista con il suo amico, lui
Alla fine di questo film c`e` stato una sorta di rivelazione per me. Penso che questo film (che poi non ho capito se e` preso da un libro) sia una sorta di memo, come se volesse ricordarci che non esiste un solo tipo di amore, ma che alle volte altri tipi di amore possono essere piu` importanti o comunque altrettanto importanti.


Che alle volte amare a senso unico puo` essere deleterio non solo per te, ma per chi ti sta intorno, specie chi ti vuole bene.

Che quando una persona e` andata via, probabilmente non tornera`. Anzi, quasi certamente non tornera`. E che aspettarlo, facendosi del male, non lo portera` da te... anche perche` quasi certamente lui non sapra` mai che lo stai ancora aspettando.

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