martedì 11 febbraio 2014

Basta.

La vita mi sembra unesameinfinito.
Oddio, basta x.x
ieri volevo staccare la spina cercando un template carino per il blog, ma sono tutti link scaduti o a pagamento.
Sigh.
Così oggi, mentre imprecavo pesantemente come una donnina del '700 contro la mia presentazione Power Point (crediamoci!) mi sono messa ad inventare un dialogo mentale tra me e Dante Aligheri.
A voi posteri l'ardua sentenza.
L'argomento è l'italiano: evoluzione (o involuzione) di una lingua
Ogni tanto mi immagino una conversazione tra me e Dante, in cui lui mi chiede come vanno l'Italia e l'italiano.

"oh, madonna, ditemi voi, queste parole di colore oscuro vid'io scritte, invero, che significatio hanno?"
"oh, sommo poeta, tu vedrai le genti dolorose c'hanno perduto il ben de l'intelletto, usando parol di scarso contenuto, qual 'presura a bene' di cui io, quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l'aere sanza stelle, per ch'io al cominciar ne lagrimai. Non saprei dirvi l'oscuro significato, né come vi siamo arrivati"
"Questo misero modo tegnon l'anime triste di coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo"
"Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa"

Ma a me, invero, le sacre balle girano, poiché vuolsi così colà così l’animo mio, ch’ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo.


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